Nel Blu

Durante i miei turni ero quasi sempre al carteggio a scrivere e studiare navigazione astronomica. Con lo spagnolo me la cavavo meglio che con l’inglese e Loyola, rispetto al vecchio Jim, era un maestro più moderno. Inoltre usavamo una calcolatrice, e quindi buona parte dei miei problemi con la matematica era risolta.

Lo scoglio principale restava il sestante. Le onde del Nord Atlantico rendevano l’orizzonte visibile solo a tratti e in maniera confusa; in quelle condizioni era molto facile prendere altezze completamente sbagliate. Occorreva quindi prendere almeno dieci rilevamenti per ogni retta e poi con un grafico cercare di individuare quelli corretti e quelli sballati. Per di più il nostro sestante era uno strumento di plastica e risentiva degli sbalzi di temperatura. Fu una buona scuola e Loyola era un tipo veramente paziente, così, durante quella traversata, feci la mia prima retta e il mio primo punto con il sestante in maniera completamente autonoma: per me un grande traguardo.

Giovanni Soldini

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